Racconterà in seguito di avere incontrato durante il soggiorno a Marsiglia (1925-1926) un personaggio, originario della Polonia, che gli mostra alcuni giochi con le carte e che, inizialmente scettico sull’esistenza di Dio, si convertirà e si ritirerà in un convento dopo aver assistito con lo stesso Rol a una guarigione a Lourdes, che in un primo tempo aveva ritenuto una grande mistificazione. In seguito a questo incontro Rol approfondisce i suoi studi spirituali e elabora una teoria di carattere metafisico sull’associazione tra suoni, colori e altri elementi.
Nel 1927, a Parigi, scrive: «Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!». Da questo momento attraversa una crisi esistenziale, fino al punto di ritirarsi in un convento.
Aiutato dalla madre, ritorna alla vita laica, e decide di mettere in pratica le proprie “possibilità”. A partire dagli anni trenta la sua fama si diffonde nei circoli dell’aristocrazia, della cultura e della politica. Gli si attribuiscono incontri con personaggi del mondo della politica tra cui Benito Mussolini, dello spettacolo, dell’arte e della scienza, in alcuni casi non ancora documentati. Sono invece accertate, tra le altre, l’amicizia con Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Cesare Romiti e la frequentazione della famiglia Agnelli. Tuttavia Rol mantiene sempre un profilo riservato e appare raramente in pubblico.
Dalle varie testimonianze e dai resoconti dei cronisti, emergeva la figura di un uomo incredibile, fuori dal tempo, dotato di poteri apparentemente illimitati (telepatia, chiaroveggenza, precognizione, bilocazione, traslazione, viaggi nel tempo, levitazione, guarigioni, elasticità del corpo, telecinesi, materializzazione e smaterializzazioni di oggetti, attraversamento di superfici, folgorazione e altri) che viveva una vita riservata, immerso nella ricerca della conoscenza, circondato da libri, enciclopedie e pregevoli oggetti di antiquariato, in una casa-museo ricca di cimeli napoleonici. Rol era infatti un estimatore dell’Imperatore francese. Ovviamente, non tutti erano disposti a credere alle sue possibilità.
Rol sosteneva l’esistenza dell’anima, nel senso della natura immortale dell’uomo. Mentre l’anima, una volta lasciato il corpo, ritorna a Dio, ciò che Rol chiamava «spirito intelligente» si distingue invece nel continuare ad essere presente sulla terra, anche dopo la morte. In senso più ampio, per Rol «ogni cosa ha il proprio spirito», nel quadro di una visione del mondo pervaso di una «armonia universale», ma solo lo spirito che pervade l’uomo è «intelligente», in quanto provvisto di coscienza e di capacità creative.
Rol affermava di poter entrare in contatto con «spiriti intelligenti», e che essi partecipassero ai suoi esperimenti, durante i quali egli entrava in contatto con loro, agendo «con spontaneità, quasi sotto l’impulso di un ordine ignoto».