Intorno al 600 avanti Cristo i sacerdoti egiziani di Sais
riferirono a Solone (il famoso legislatore ateniese) quegli antichi
avvenimenti, ignoti ai greci, che poi, 240 anni dopo, il grande filosofo
Platone riportò nel Timeo e nel Crizia.
Questi avvenimenti riguardavano il mitico continente di
Atlantide che sarebbe scomparso per un immane cataclisma che sarebbe
avvenuto 9.000 anni prima del viaggio di Solone in Egitto, come è
chiaramente riportato nel Crizia, quindi circa 11.600 anni fa.
Platone aveva appreso i fatti da Crizia il giovane che, a sua
volta, li avrebbe appresi dal nonno Crizia il vecchio, al quale
sarebbero stati riportati dal padre Drapide, amico e contemporaneo di
Solone.
Nessun altro documento dell’antichità parla di Atlantide: tutto
ciò che è stato scritto nei secoli su questo mitico continente si basa
sempre e solo sui due scritti del Timeo e del Crizia.
Bisogna però tenere presente che Platone è stato uno dei più
grandi filosofi dell’antichità e quindi persona estremamente
attendibile. D’altra parte egli stesso soggiornò a lungo in Egitto, come
riportato dallo storico greco Diogene Laerzio, e, se non avesse trovato
conferma ai racconti dei sacerdoti egiziani, certamente non li avrebbe
riportati in opere che poi sarebbero divenute parte rilevante del
patrimonio spirituale dell’Umanità.
Prove indirette possono essere considerate i racconti di
numerosi popoli dell’antichità che affermano la loro provenienza da una
terra scomparsa inghiottita dalle acque. A titolo di esempio citiamo i
Druidi ed i Celti in Europa e gli Aztechi in Messico che si dichiaravano
provenienti da Aztlan (Codice Aubin). Nel Codice Boturini viene poi
precisato che Aztlan era “un’isola in mezzo ad una distesa d’acqua”.
Racconti analoghi troviamo tra i più antichi Toltechi.
D’altra parte, praticamente in tutte le tradizioni più antiche
dell’Umanità, è rimasto un ricordo di un immane cataclisma che sarebbe
avvenuto nel lontano passato. Nel racconto biblico è noto come “Diluvio
Universale”.
Ci sembra di dover collegare questo avvenimento alla scomparsa
di Atlantide, in quanto nel Timeo si dice espressamente che questo
continente “si inabissò nel mare”, dopo terribili terremoti e
sconvolgimenti.
Riteniamo più verosimile che, anzichè inabissarsi, Atlantide
fosse stata ricoperta dalle acque, il che renderebbe questi avvenimenti
inquadrabili in quel fenomeno che va sotto il nome di “Diluvio
Universale”.
Il racconto biblico del diluvio è stato ereditato dall’analogo
racconto dell’epopea di Gilgamesh, Re della città sumera di Uruk,
scritto nel terzo millennio avanti Cristo, più di mille anni prima dei
primi libri del Vecchio Testamento.
La narrazione presente nel Corano ricalca praticamente quella biblica con qualche variante.
Troviamo un racconto analogo, anzi quasi identico, anche nella più antica mitologia greca nel mito di Deucalione e Pirra.
Ma il mito del diluvio universale è presente anche fra gli
Ittiti e fra gli egizi. Nel mito egizio, il Re Surid sarebbe stato
preavvertito dagli astrologi (antichi scienziati ?) dell’imminente
disastro.
I racconti dell’India settentrionale parlano esplicitamente di
re vissuti “prima del diluvio” con un’impressionante analogia racconti
babilonesi simili. Sempre in India il diluvio è descritto nel Satapatha
Brahmana e nel Bhagavata Purana.
Ma il diluvio universale è presente anche nelle mitologie
scandinave (mitologia norrena), irlandesi, malesi, indonesiane,
polinesiane, neozelandesi (Maori), Australiane (Aborigeni), Messicane
(Aztechi, Codice Borgia) e delle isole Andamane.
Poco noti i racconti analoghi cinesi col loro Noè (Nu Wah) ed hawaiani (Nu-u).
Leggende che parlano di un grande diluvio si trovano anche in
America non solo tra gli Aztechi in Messico, ma anche tra i Maya
nell’America centrale, i Sioux in Nord America, gli indios Mura
dell’Ammazzonia e gli indios Guarani in Paraguay.
Molto impressionante il racconto dei Maya inserito nel Popul Vuh
nel quale si dice esplicitamente che, dopo il cataclisma, i
sopravvissuti erano tornati ad uno stadio primitivo e vengono
denominati “uomini scimmia”.
Un altro scritto Maya conservato al British Museum sembra
descrivere lo stesso cataclisma: “Nell’anno 6 del Kan, il II muluc, nel
mese di zac, si fecero dei terribili terremoti e continuarono senza
interruzione sino al 13 chuen.
La contrada delle colline di Argilla, il
paese di Mu, fu sacrificato. Dopo essere stato scosso due volte,
scomparve ad un tratto durante la notte. Il suolo era continuamente
sollevato da forze vulcaniche, che lo facevano alzare ed abbassare in
mille località. Infine cadette. Ciò avvenne 8.060 anni prima della
composizione di questo libro”.
Con un rapido computo delle date, questi avvenimenti sembrano
cadere più o meno nella stessa epoca in cui i sacerdoti egizi datavano
l’inabissamento di Atlantide.
Per quanto detto, si deve riconoscere che in tutto il mondo è
rimasto il ricordo di qualcosa di terribile avvenuto tra 10.000 e 12.000
anni fa. Di cosa si è trattato ?
Noi propendiamo per l’ipotesi della caduta in mare di un enorme meteorite se non addirittura di una cometa.
Le simulazioni al computer di un avvenimento simile ci dicono
che il primo effetto è un notevole innalzamento del livello del mare
accompagnato da terribili tsunami su tutto il pianeta con conseguente
sommersione di vaste aree di terre emerse del pianeta. Inoltre questo
sconvolgimento è accompagnato da violente scosse di terremoto.
Un effetto interessante è poi che l’evaporazione di enormi
quantità di acqua causata sia dall’impatto dell’asteroide, sia
dall’enorme calore sviluppato, si sarebbe successivamente tradotto in
piogge ininterrotte di grande intensità e di di lunga durata nel tempo:
il diluvio universale, appunto.
A questo proposito ci piace ricordare il mito greco di Fetonte
che, guidando il carro del Sole (l’asteroide ?) ne perde il controllo e
precipita sul nostro pianeta.
Anche illustri scienziati, tra i quali gli astronomi Victor
Clube e Bill Napier, vedono in questo mito un resoconto di un impatto di
un asteroide o di una cometa.
Non sarebbe stata la prima volta che un asteroide di grandi dimensioni sia caduto sulla Terra.
Ricordiamo quello che 66 milioni di anni fa causò l’estinzione
dei dinosauri e quello che, 250 milioni di anni fa, nel Permiano, causò
l’estinzione del 90% di tutte le specie viventi.
D’altra parte i sacerdoti egiziani parlano di più di una catastrofe nella storia umana:
“Solone, voi Greci siete come dei bambini, un vecchio fra i
Greci non esiste! Siete tutti spiritualmente giovani, perché nelle
vostre menti non avete nessuna antica opinione formatasi per lunga
tradizione e nessuna conoscenza incanutita dal tempo. E il motivo è
questo: avvennero e avverranno ancora per l’umanità molte distruzioni in
molti modi, le più grandi con il fuoco e l’acqua, e altre minori per
infinite altre cause”. (Platone – Timeo).
Il problema per questo asteroide “più recente” è che, essendo
molto probabilmente caduto in mare, non ne è stato individuato il
cratere, anche se alcuni studiosi affermano di averlo individuato
nell’Oceano Indiano.
Fatte queste considerazioni, ci sorge spontanea una domanda: a
che livello di civiltà era giunta l’Umanità prima di questo disastro ?
Ma questo è un altro discorso…
riferirono a Solone (il famoso legislatore ateniese) quegli antichi
avvenimenti, ignoti ai greci, che poi, 240 anni dopo, il grande filosofo
Platone riportò nel Timeo e nel Crizia.
Questi avvenimenti riguardavano il mitico continente di
Atlantide che sarebbe scomparso per un immane cataclisma che sarebbe
avvenuto 9.000 anni prima del viaggio di Solone in Egitto, come è
chiaramente riportato nel Crizia, quindi circa 11.600 anni fa.
Platone aveva appreso i fatti da Crizia il giovane che, a sua
volta, li avrebbe appresi dal nonno Crizia il vecchio, al quale
sarebbero stati riportati dal padre Drapide, amico e contemporaneo di
Solone.
Nessun altro documento dell’antichità parla di Atlantide: tutto
ciò che è stato scritto nei secoli su questo mitico continente si basa
sempre e solo sui due scritti del Timeo e del Crizia.
Bisogna però tenere presente che Platone è stato uno dei più
grandi filosofi dell’antichità e quindi persona estremamente
attendibile. D’altra parte egli stesso soggiornò a lungo in Egitto, come
riportato dallo storico greco Diogene Laerzio, e, se non avesse trovato
conferma ai racconti dei sacerdoti egiziani, certamente non li avrebbe
riportati in opere che poi sarebbero divenute parte rilevante del
patrimonio spirituale dell’Umanità.
Prove indirette possono essere considerate i racconti di
numerosi popoli dell’antichità che affermano la loro provenienza da una
terra scomparsa inghiottita dalle acque. A titolo di esempio citiamo i
Druidi ed i Celti in Europa e gli Aztechi in Messico che si dichiaravano
provenienti da Aztlan (Codice Aubin). Nel Codice Boturini viene poi
precisato che Aztlan era “un’isola in mezzo ad una distesa d’acqua”.
Racconti analoghi troviamo tra i più antichi Toltechi.
D’altra parte, praticamente in tutte le tradizioni più antiche
dell’Umanità, è rimasto un ricordo di un immane cataclisma che sarebbe
avvenuto nel lontano passato. Nel racconto biblico è noto come “Diluvio
Universale”.
Ci sembra di dover collegare questo avvenimento alla scomparsa
di Atlantide, in quanto nel Timeo si dice espressamente che questo
continente “si inabissò nel mare”, dopo terribili terremoti e
sconvolgimenti.
Riteniamo più verosimile che, anzichè inabissarsi, Atlantide
fosse stata ricoperta dalle acque, il che renderebbe questi avvenimenti
inquadrabili in quel fenomeno che va sotto il nome di “Diluvio
Universale”.
Il racconto biblico del diluvio è stato ereditato dall’analogo
racconto dell’epopea di Gilgamesh, Re della città sumera di Uruk,
scritto nel terzo millennio avanti Cristo, più di mille anni prima dei
primi libri del Vecchio Testamento.
La narrazione presente nel Corano ricalca praticamente quella biblica con qualche variante.
Troviamo un racconto analogo, anzi quasi identico, anche nella più antica mitologia greca nel mito di Deucalione e Pirra.
Ma il mito del diluvio universale è presente anche fra gli
Ittiti e fra gli egizi. Nel mito egizio, il Re Surid sarebbe stato
preavvertito dagli astrologi (antichi scienziati ?) dell’imminente
disastro.
I racconti dell’India settentrionale parlano esplicitamente di
re vissuti “prima del diluvio” con un’impressionante analogia racconti
babilonesi simili. Sempre in India il diluvio è descritto nel Satapatha
Brahmana e nel Bhagavata Purana.
Ma il diluvio universale è presente anche nelle mitologie
scandinave (mitologia norrena), irlandesi, malesi, indonesiane,
polinesiane, neozelandesi (Maori), Australiane (Aborigeni), Messicane
(Aztechi, Codice Borgia) e delle isole Andamane.
Poco noti i racconti analoghi cinesi col loro Noè (Nu Wah) ed hawaiani (Nu-u).
Leggende che parlano di un grande diluvio si trovano anche in
America non solo tra gli Aztechi in Messico, ma anche tra i Maya
nell’America centrale, i Sioux in Nord America, gli indios Mura
dell’Ammazzonia e gli indios Guarani in Paraguay.
Molto impressionante il racconto dei Maya inserito nel Popul Vuh
nel quale si dice esplicitamente che, dopo il cataclisma, i
sopravvissuti erano tornati ad uno stadio primitivo e vengono
denominati “uomini scimmia”.
Un altro scritto Maya conservato al British Museum sembra
descrivere lo stesso cataclisma: “Nell’anno 6 del Kan, il II muluc, nel
mese di zac, si fecero dei terribili terremoti e continuarono senza
interruzione sino al 13 chuen.
La contrada delle colline di Argilla, il
paese di Mu, fu sacrificato. Dopo essere stato scosso due volte,
scomparve ad un tratto durante la notte. Il suolo era continuamente
sollevato da forze vulcaniche, che lo facevano alzare ed abbassare in
mille località. Infine cadette. Ciò avvenne 8.060 anni prima della
composizione di questo libro”.
Con un rapido computo delle date, questi avvenimenti sembrano
cadere più o meno nella stessa epoca in cui i sacerdoti egizi datavano
l’inabissamento di Atlantide.
Per quanto detto, si deve riconoscere che in tutto il mondo è
rimasto il ricordo di qualcosa di terribile avvenuto tra 10.000 e 12.000
anni fa. Di cosa si è trattato ?
Noi propendiamo per l’ipotesi della caduta in mare di un enorme meteorite se non addirittura di una cometa.
Le simulazioni al computer di un avvenimento simile ci dicono
che il primo effetto è un notevole innalzamento del livello del mare
accompagnato da terribili tsunami su tutto il pianeta con conseguente
sommersione di vaste aree di terre emerse del pianeta. Inoltre questo
sconvolgimento è accompagnato da violente scosse di terremoto.
Un effetto interessante è poi che l’evaporazione di enormi
quantità di acqua causata sia dall’impatto dell’asteroide, sia
dall’enorme calore sviluppato, si sarebbe successivamente tradotto in
piogge ininterrotte di grande intensità e di di lunga durata nel tempo:
il diluvio universale, appunto.
A questo proposito ci piace ricordare il mito greco di Fetonte
che, guidando il carro del Sole (l’asteroide ?) ne perde il controllo e
precipita sul nostro pianeta.
Anche illustri scienziati, tra i quali gli astronomi Victor
Clube e Bill Napier, vedono in questo mito un resoconto di un impatto di
un asteroide o di una cometa.
Non sarebbe stata la prima volta che un asteroide di grandi dimensioni sia caduto sulla Terra.
Ricordiamo quello che 66 milioni di anni fa causò l’estinzione
dei dinosauri e quello che, 250 milioni di anni fa, nel Permiano, causò
l’estinzione del 90% di tutte le specie viventi.
D’altra parte i sacerdoti egiziani parlano di più di una catastrofe nella storia umana:
“Solone, voi Greci siete come dei bambini, un vecchio fra i
Greci non esiste! Siete tutti spiritualmente giovani, perché nelle
vostre menti non avete nessuna antica opinione formatasi per lunga
tradizione e nessuna conoscenza incanutita dal tempo. E il motivo è
questo: avvennero e avverranno ancora per l’umanità molte distruzioni in
molti modi, le più grandi con il fuoco e l’acqua, e altre minori per
infinite altre cause”. (Platone – Timeo).
Il problema per questo asteroide “più recente” è che, essendo
molto probabilmente caduto in mare, non ne è stato individuato il
cratere, anche se alcuni studiosi affermano di averlo individuato
nell’Oceano Indiano.
Fatte queste considerazioni, ci sorge spontanea una domanda: a
che livello di civiltà era giunta l’Umanità prima di questo disastro ?
Ma questo è un altro discorso…
tratto dal blog giuseppemerlino.wordpress.com